Tab Article
Pubblicato in forma anonima il 12 novembre del 1746 sul «General Advertisers», tradotto qui per la prima volta in italiano e quasi dimenticato nei paesi di lingua inglese, "Il marito femmina" non è soltanto un pamphlet molto audace ma anche un importante documento storico-letterario. Mary Hamilton è una bella diciottenne, orfana di padre, cresciuta sull'Isola di Man, assieme alla madre che la educa «secondo i più austeri principi della Virtù e della Religione». Tutto fila liscio, finché un giorno non bussa alla sua porta Anne Johnson, una giovane spregiudicata e priva di scrupoli che le fa conoscere i piaceri dell'amore. In seguito, durante un viaggio a Bristol, Anne si innamora di Mr Rogers, un bellissimo ragazzo, e insieme decidono di sposarsi. Da lì, Anne invia una lettera all'amante, nella quale la esorta ad abbandonare quella «inclinazione Malvagia» a vantaggio di un amore più autentico in cui «ci sono infinite gioie, di gran lunga superiori alle vane tenerezze» che avevano sperimentato loro in passato. Mary va su tutte le furie: disperata, progetta di riconquistare la sua donna e, per farlo, decide di travestirsi da uomo e assumere una nuova identità, ovvero quella di George Hamilton. Tuttavia le cose non vanno come le aveva immaginate. Il magnetico George verrà sedotto indistintamente da uomini e da donne, e, a sua volta, corromperà svariate vergini innocenti. Senza censure, utilizzando un linguaggio esplicito quanto limpido ed efficace, Fielding, prendendo spunto dagli atti di un processo, riscrive la deposizione dell'imputata, Mary Hamilton, e le vicende pruriginose della sua vita che ha scandalizzato e incuriosito migliaia di lettori e di giuristi durante tutto il Settecento.